martedì 15 maggio 2007

caste e privilegi


La società costituita da comuni cittadini, operai, casalinghe, imprenditori, professionisti, possono sopportare i privilegi, le leggi ad hoc, di cui godono il mondo del calcio, gli alti dirigenti, i divi dello spettacolo e la classe politica nella sua interezza??
Basti pensare (lasciamo stare i lauti stipendi, le diarie) ai vitalizi dopo pochissimi anni di lavoro, alle auto blu, ai portaborse, ai viaggi aerei e chi più ne ha, ne metta.
Se vengono denunciate queste aberrazioni, si viene tacciati di qualunquismo, di occuparsi di briciole che non spostano somme considerevoli dal bilancio dello stato.
I diretti interessati si difendono asserendo che le diarie sono appena sufficienti per vivere alla giornata, che un'alta percentuale dell'emolumento viene versato al partito perché faccia politica, perché porti innanzi le esigenze dei cittadini.
Per i cosiddetti divi (del calcio o della TV) ci sono le leggi del mercato a regolare i compensi, mentre tutte le forze politiche non avrebbero alcun interesse a legiferare per esempio, nella riduzione del numero dei parlamentari nazionali, regionali e così via.
Peccato, esagerando un pò, potremmo diventare la nazione più ricca del mondo, se potessimo ridurre tutti gli sprechi, la corruzione e le ruberie di qualsiasi genere.
Per scuotere, un appello: tutti i cittadini di buona volontà, le associazioni cattoliche e non, famiglie classiche e di fatto, organizzino un fac-simile di family-day per denunciare alle istituzioni e alla pubblica opinione queste storture, con la speranza che in futuro cambi qualcosa.